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13 September, 2018 |
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Svolta a New York,
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Tgcom24
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"Gender X": questa la scritta che d'ora in poi potrà comparire sul certificato di nascita di chi è venuto alla luce a New York e non si riconosce né nel genere maschile né in quello femminile. La decisione è stata presa a grande maggioranza al City Council e permetterà anche ai genitori di poter scegliere la "X" per designare i propri figli neonati. Esultano la comunità transgender e Lgbt della Grande Mela che parlano di "decisione storica". Gli adulti che lo desiderano potranno cambiare così il proprio certificato di nascita senza che ci sia bisogno di una certificazione medica. Alcuni Stati come la California, l'Oregon e il Montana già permettono di cambiare il genere sul proprio certificato di nascita senza un'autorizzazione medica, ma non prevedono il segno "X" invece di "Maschio" o "Femmina". "New York campione mondiale di uguaglianza" - "Oggi è una giornata storica per New York, sempre più campione mondiale sul fronte dell'inclusività e dell'uguaglianza", ha commentato lo speaker del City Council Corey Johnson, un democratico come il sindaco Bill de Blasio che ora firmerà la legge che entrerà in vigore dal primo gennaio 2019. "I newyorkesi non avranno più bisogno della documentazione di un dottore per cambiare il proprio genere sul certificato di nascita e non saranno più trattati come se la loro identità fosse una questione medica", ha aggiunto Johnson. Di "decisione eccezionale" parla Carrie Davis, l'avvocato transgender che ha portato avanti la battaglia per il "Gender X", sottolineando con un chiaro riferimento alle politiche dell'amministrazione Trump come la svolta arrivi "in tempi di pericolo e di incertezza sul fronte dei diritti dei transgender americani a livello nazionale".
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26 August, 2018 |
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Francesco: «La Chiesa ha fallito sulla pedofilia»
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di -
Carlo Marroni - Il Sole 24 Ore
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«Il fallimento delle autorità ecclesiastiche - vescovi, superiori religiosi, sacerdoti e altri - nell’affrontare adeguatamente questi crimini ripugnanti ha giustamente suscitato indignazione e rimane causa di sofferenza e di vergogna per la comunità cattolica. Io stesso condivido questi sentimenti». Va al cuore della tragedia della pedofilia con parole inedite per un Pontefice. Nel suo primo discorso nel viaggio di due giorni in Irlanda per l’Incontro mondiale della famiglia, Francesco affronta senza reticenze la tempesta che sta nuovamente scuotendo la chiesa cattolica, specie dopo le rivelazioni sconvolgenti di metà agosto su quanto accaduto in sei diocesi della Pennsylvania dal 1947 ad oggi (oltre mille abusi da parte di 301 sacerdoti). Una vicenda che si somma a molte altre svelate nel corso degli ultimi anni e che hanno portato a crisi gravi dentro chiese di paesi un tempo profondamente cattolici, come accaduto in Irlanda (o Cile). Il Papa parla di fronte al primo ministro, a tutto il governo e al corpo diplomatico: un discorso “politico” pronunciato in un luogo simbolo come il castello di Dublino, presente una delegazione dell'Irlanda del Nord. Il riconoscimento dello sforzo di Benedetto XVI contro gli abusi «Sono ben consapevole della condizione dei nostri fratelli e sorelle piu' vulnerabili - penso specialmente alle donne, bambini e orfani, che nel passato hanno patito situazioni di particolare difficoltà. Considerando la realtà dei più vulnerabili non posso che riconoscere il grave scandalo casuato in Irlanda dagli abusi su minori da parte di membri della Chiesa incaricati di proteggerli ed educarli». Il fallimento di cui parla il Papa - che ha ricordato la sua recente lettera ai cattolici sulla pedofilia, iniziativa senza precedenti - ha portato nel tempo a rimozioni di vescovi e sacerdoti, fatti senza precedenti, affrontati di petto da Joseph Ratzinger, che in quella battaglia allora dentro la Curia che avrebbe dovuto supportarlo, invece restò decisamente solo. «Il mio predecessore, Papa Benedetto non risparmiò parole per riconoscere la gravità della situazione e domandare che fossero prese misure “veramente evangeliche, giuste ed efficaci” in risposta a questo tradimento di fiducia. Il suo intervento franco e deciso continua a servire da incentivo agli sforzi delle autorità ecclesiali per rimediare agli errori passati e adottare norme stringenti volte ad assicurare che non accadano di nuovo». «Ogni bambino un dono prezioso di Dio da custodire»Un riconoscimento quindi importante per il Papa Emerito, che prese una strada su cui Giovanni Paolo II, pure santo, fu poco incisivo. «Ogni bambino – aggiunge Francesco - è infatti un dono prezioso di Dio da custodire, incoraggiare perché sviluppi i suoi doni e condurre alla maturità spirituale e alla pienezza umana. La Chiesa in Irlanda ha svolto, nel passato e nel presente, un ruolo di promozione del bene dei bambini che non può essere oscurato. È mio auspicio che la gravità degli scandali degli abusi, che hanno fatto emergere le mancanze di tanti, serva a sottolineare l’importanza della protezione di minori e adulti vulnerabili da parte dell’intera società. In questo senso, siamo tutti consapevoli dell’urgente necessità di offrire ai giovani un saggio accompagnamento e valori sani per il loro cammino di crescita». «Gravi effetti per le comunità dal dissesto del matrimonio»L’occasione ufficiale del viaggio è l'Incontro delle famiglie: tema delicato per la Chiesa, visto che l’Irlanda ha adottato i matrimoni gay a seguito di un referendum, che sancì la nuova cifra della società irlandese, non più docile ai comandi della Chiesa. Non occorre «essere profeti - dice Bergoglio - per accorgersi delle difficoltà che le famiglie affrontano nella società odierna in rapida evoluzione o per preoccuparsi degli effetti che il dissesto del matrimonio e della vita familiare inevitabilmente comporteranno, ad ogni livello, per il futuro delle nostre comunità. La famiglia è il collante della società; il suo bene non può essere dato per scontato, ma va promosso e tutelato con ogni mezzo appropriato». Ma «troppo spesso ci sentiamo impotenti di fronte ai mali persistenti dell'odio razziale ed etnico, a conflitti e violenze inestricabili, al disprezzo per la dignità umana e i diritti umani fondamentali ed al crescente divario tra ricchi e poveri. Quanto bisogno abbiamo di recuperare, in ogni ambito della vita politica e sociale, il senso di essere una vera famiglia di popoli! E di non perdere mai la speranza e il coraggio di perseverare nell’imperativo morale di essere operatori di pace, riconciliatori e custodi l’uno dell’altro». La soluzione della crisi migratoria vada al di là di decisioni politiche a brevePoi il richiamo ai valori di convivenza: «Possiamo dire che l'obiettivo di generare prosperità economica e finanziaria porta da sé a un ordine sociale più giusto ed equo? Non potrebbe invece essere che la crescita di una “cultura dello scarto” materialistica, ci ha di fatto resi sempre più indifferenti ai poveri e ai membri più indifesi della famiglia umana, compresi i non nati, privati dello stesso diritto alla vita? Forse la sfida che più provoca le nostre coscienze in questi tempi è la massiccia crisi migratoria, che non è destinata a scomparire e la cui soluzione esige saggezza, ampiezza di vedute e una preoccupazione umanitaria che vada ben al di là di decisioni politiche a breve termine».
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10 August, 2018 |
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Famiglia, Salvini rispolvera il quoziente e cancella Genitore 1 e 2 dal sito
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di -
Italia Oggi
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Ci risiamo: il vicepremier e ministro dell'Interno Matteo Salvini ha il chiodo fisso del rilancio della natalità. E ha deciso di rispolverare il quoziente familiare, cavallo di battaglia da sempre di Silvio Berlusconi, che lo propose nel 2006 per le elezioni di quell'anno ("un padre di famiglia pagherà il 30% in meno di tasse", s’infervorò il Cavaliere) e poi nel 2008, quando il Pdl riusci a vincere le politiche con una maggioranza enorme anche grazie al quoziente ripresentato così: "Introdurremo il quoziente familiare prendendo le risorse dall’evasione fiscale". Ebbene, se il Pdl fallì, il governo gialloverde sulla sponda leghista non rinuncia all'idea di dividere il reddito per il numero di componenti del nucleo familiare e su quello calcolare le imposte da pagare. "L'obiettivo che mi pongo da qui a fine governo è introdurre il concetto di quoziente familiare, in modo da premiare la natalità e la scommessa sul futuro", ha detto Salvini, in un'intervista alla testata cattolica online La nuova bussola quotidiana. Più in generale, Salvini ha sottolineato come "il primo obiettivo è sostenere la parte produttiva attraverso un abbassamento delle tasse: se già riusciamo ad aiutare le partite Iva, i produttori, i commercianti, gli artigiani, i piccoli imprenditori, è un primo passo. Anche loro sono padri e sono madri, un euro di tassa in meno è un euro in più per i figli. Certo, non è risolutivo", ha dichiarato. "La promessa è rendere il nucleo familiare un soggetto fiscalmente riconosciuto. Però, già per il 2018, l'obiettivo è ridurre le tasse a un bel po' di gente e questo sarà mantenuto". Salvini garantisce che il governo farà "in modo di far avere i quattrini" al ministero della Famiglia con la legge di bilancio e rilancia la sua battaglia contro le famiglie arcobaleno e per la tradizione. In particolare, nella modulistica on line del Viminale per il rilascio delle carte di identità, salvini ha scoperto che si parla di Genitore 1 e Genitore 2 e ha fatto ripristinarele parole "padre" e "madre" e adesso lavora alla possibilità di impedire ai sindaci la registrazione dei figli della coppie gay: "Ci stiamo lavorando, ho chiesto un parere all`avvocatura di Stato, ho dato indicazione ai prefetti di ricorrere. "La mia posizione è fermamente contraria. Per fare un esempio: la settimana scorsa mi è stato segnalato che sul sito del ministero dell`Interno, sui moduli per la carta di identità elettronica c'erano 'genitore 1' e 'genitore 2'. Ho fatto subito modificare il sito ripristinando la definizione 'madre' e 'padre'. E' una piccola cosa, un piccolo segnale, però è certo che farò tutto quello che è possibile al ministro dell'Interno e che comunque è previsto dalla Costituzione. Utero in affitto e orrori simili assolutamente no". Ma Fabrizio Marrazzo, portavoce Gay Center, smentisce che sui moduli di richiesta per la carta di identità elettronica si parli di Genitore 1 e 2. "Abbiamo appreso che Salvini, vuole modificare la dicitura Genitore 1 e Genitore 2 dai moduli di richiesta per la carta di identità elettronica per figli minori. Precisiamo, che l'attuale dicitura dei moduli è quella di Genitori, senza alcun numero, come si può vedere dal sito del ministero perchè non esiste un genitore prevalente rispetto a un altro", ha dichiarato. "Invece, in merito alla richiesta del ministro di sostituire la dicitura genitori con padre e madre, la troviamo discriminatoria per le famiglie lesbiche e gay, che non solo hanno aspettato anni per vedersi riconosciuti come genitori dai tribunali, ma ora si troverebbero anche impossibilitati a ottenere i documenti per i propri figli. Questa scelta va nella direzione di discriminare i bambini togliendogli il diritto di avere i documenti che gli spettano per legge".
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