Presentati oggi il pellegrinaggio delle famiglie per l'Anno della Fede del 26 e 27 ottobre e il libro che raccoglie gli interventi del cardinale Bergoglio sui temi di famiglia e vita
Di Salvatore Cernuzio
CITTA' DEL VATICANO, 10 Ottobre 2013 (Zenit.org) - La Famiglia al centro della pastorale della Chiesa. Dopo l’annuncio di Papa Francesco di una terza assemblea straordinaria del Sinodo dei vescovi, indetta per il 2014 e dedicata al tema della “Famiglia nel contesto della nuova Evangelizzazione”, altri due eventi del Pontificio Consiglio per la Famiglia di questo mese mostreranno la grande attenzione della Chiesa verso quella che il Beato Wojtyla definì la “cellula fondamentale della società”.
Il primo è la XXI Assemblea Plenaria del Pontificio Consiglio per la Famiglia, che si terrà a Roma, dal 23 al 25 ottobre. Poi il tanto atteso Pellegrinaggio delle Famiglie alla tomba di San Pietro nell’Anno della fede, sabato 26 e domenica 27. Slogan dell’evento è "Famiglia, vivi la gioia della fede!". La gioia, infatti, è il punto cruciale dell’iniziativa del Dicastero, anzi “la gioiosa testimonianza della Famiglia cristiana”, come ha affermato oggi il presidente mons. Vincenzo Paglia, durante la conferenza di presentazione nella Sala Stampa vaticana.
Il pellegrinaggio – ha affermato il presule – sarà un “piccolo incontro mondiale delle famiglie a Roma” per questo Annus Fidei che si avvia alla conclusione. “Noi – ha aggiunto - vogliamo che questo evento sia una vera Festa che deve esplodere in piazza San Pietro per dire che le famiglie sono una risorsa della nostra società”.
Un concetto che, oggi come oggi, non bisogna solo dirlo, ma gridarlo a gran voce, dal momento che - ha osservato Paglia - “stiamo vivendo un momento paradossale, dove per un verso la famiglia e all'apice dei desideri di tutti. Dall’altro constatiamo la debolezza la fragilità che essa incontra”. E’ indicativo che il Papa, tra i suoi primi atti magisteriali, abbia convocato tutti i vescovi del mondo per farli parlare di famiglia. Il prossimo Sinodo – ha affermato il vescovo - è “un grande atto di amore di Papa Francesco per le famiglie cristiane che hanno bisogno di aiuto”, oltre che una “indicazione perché anche le altre istituzioni pongano le famiglie nel cuore delle loro preoccupazioni”.
Intanto ci penseranno le circa 150.000 famiglie attese al pellegrinaggio a dare un “respiro di serenità per il futuro”. Incontrando ufficialmente per la prima volta il Successore di Pietro, testimonieranno che “la famiglia è la cosa più bella del mondo” e potranno rinnovare la loro professione di fede nel luogo in cui confessò la fede l’Apostolo. L’evento è ad entrata libera. Dalle 14 le porte del Colonnato del Bernini si apriranno quindi per accogliere madri, padri, figli, fidanzati, novelli sposi, ma anche nonni e bambini, provenienti dalle 75 nazioni dei cinque continenti che hanno assicurato la loro partecipazione.
In particolare, è la nutrita presenza di anziani e bambini la “novità” dell’iniziativa. Una scelta mirata, ha spiegato mons. Paglia, nata dalla volontà di riunire intorno al Santo Padre tutte le generazioni e sottolinearne il valore, contro quella “cultura dello scarto” che - come più volte ha ricordato il Papa – “continua a ferire, a tenere ai margini forze che dovrebbero collaborare al bene comune e alla costruzione di una società giusta, equa e solidale”. A tal proposito, il Capo Dicastero ha annunciato che a metà novembre ci sarà un convegno dedicato al tema dello "scardinamento del rapporto tra le generazioni".
Sabato 26 ottobre, fino alle ore 16.00 è prevista l’accoglienza dei pellegrini, ha poi spiegato mons. Carlos Simòn Vàsquez, del Pontificio Consiglio per la Famiglia. Alle 16.30, Papa Francesco giungerà nella piazza per il consueto giro sulla papamobile in mezzo alla folla festante, al termine del quale salirà verso il sagrato accompagnato da un gruppo di bambini. Seguiranno poi un momento musicale-artistico, il saluto di mons. Paglia e alcune testimonianze.
Tra queste, le testimonianze di una coppia di fidanzati e di giovani sposi, l’esperienza di una famiglia in missione, di una famiglia siriana e una israeliana. Si segnala anche la testimonianza di una famiglia di immigrati di Lampedusa che affronteranno il tema dell’accoglienza. Infine, a concludere la giornata, il momento di preghiera e professione di fede insieme al Papa. Alcune famiglie si sposteranno poi al Sepolcro di San Pietro.
L’evento sarà trasmesso in diretta dalla RAI che gli dedicherà tre ore del suo palinsesto. I racconti dei partecipanti saranno raccolti sul sito del Dicastero e sui social network. Per l’occasione, ha riferito mons. Vàsquez, è stato “coniato” un hastag apposito: #popemeetsfamiles. Per citare altri numeri, sono 5 le lingue del pellegrinaggio (italiano, inglese, francese, spagnolo e portoghese); 19 le canzoni composte per l’occasione dai giovani del concorso “Talenti di Famiglia”; 4.267 i disegni giunti finora al Pontificio Consiglio, realizzati dai bambini di tutta Italia per l’iniziativa “Presenta la tua famiglia a Papa Francesco”. Di questi – ha detto Vàsquez - solo alcuni verranno selezionati per essere presentati al Santo Padre.
Mentre dalle altre parti d’Italia e d’Europa si preparano pullman e treni, le diocesi di Roma si stanno mobilitando per accogliere i pellegrini nelle case dei fedeli o nelle parrocchie. Dal punto di vista logistico – ha spiegato Paglia – si può dire che l’evento sia “autogestito”. A chi domandava se, nell’organizzazione del pellegrinaggio, fosse stata considerata la possibilità di maltempo, il presule ha risposto: “Il tempo non ci spaventa, le famiglie sono più forti del tempo: di quello atmosferico e anche di quello diacronico”.
Infine, durante la conferenza, padre Gianfranco Grieco, direttore della rivista Familia et Vita, ha presentato il volume che raccoglie 35 testi del cardinale Jorge Mario Bergoglio sui temi della Famiglia e della Vita, dal 1999 al 2013. Il libro è edito dalle edizioni del Pontificio Consiglio per la Famiglia, in italiano e spagnolo, ma si prevedono presto nuove edizioni nelle altre lingue.
Negli interventi raccolti dal volume si affrontano alcune tematiche di grande attualità come: infianzia, anzianità, famiglia, solidarietà sociale, eutanasia, aborto, matrimonio, divorzio e matrimonio omosessuale e molti altri ancora. Tutti analizzati secondo lo sguardo "amabile, paterno, francescano" di Bergoglio, e riportati con "frasi brevi e a volte graffianti; citazioni opportune ed indovinate; linguaggio semplice e convincente", come ha affermato padre Grieco. Il testo sarà disponibile in occasione della Plenaria, dopo che verrà consegnata una prima copia al Pontefice.
Mons. Paglia: "Non bisogna bombardare chi è 'malato', ma curarlo realmente"
Il presidente del Dicastero per la Famiglia spiega perché il Pontefice ha indetto un Sinodo sulla famiglia ed esorta tutti - istituzioni pubbliche in primis - a seguire il suo esempio e la sua audacia
Di Salvatore Cernuzio
CITTA' DEL VATICANO, 10 Ottobre 2013 (Zenit.org) - A margine della conferenza stampa di presentazione della XXI Assemblea Plenaria del Pontificio Consiglio per la Famiglia e del pellegrinaggio delle famiglie per l’Anno della Fede del prossimo 26-27 ottobre, mons. Vincenzo Paglia, presidente del Dicastero, ha rilasciato a ZENIT e ad altri giornalisti alcune dichiarazioni che riportiamo di seguito.
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Durante la conferenza si citava l’intervista a La Civiltà Cattolica nella quale Papa Francesco esortava a non “insistere” sempre e solo su alcune tematiche “scottanti” legate alla famiglia. Ad esempio: aborto, matrimonio omosessuale, metodi contraccettivi e via dicendo…
Mons. Vincenzo Paglia: Attenzione alle cattive interpretazioni. Il Papa non vuole dire che non si debba parlare della famiglia, anzi lui vuole sottolineare che si deve parlare della famiglia in tutti i suoi aspetti. Perché non c’è dubbio che la famiglia resta - come lui dice, riprendendo il documento di Aparecida e le parole di Benedetto XVI – un “patrimonio dell’umanità”. E aggiunge che è una delle ricchezze più straordinarie del popolo latino-americano. Quindi è esattamente l’amore per la famiglia che lo ha spinto a indire un Sinodo, perché comprende bene che al di là delle teorie, la nostra gente vive questi problemi. Quando parla di bambini ai quali hanno rubato il cuore e il futuro, quando parla dei giovani che non hanno lavoro, degli anziani che vengono scartati... sta parlando della famiglia, non di altro! In questo senso è un richiamo ad abbracciare la realtà, ad immergersi nelle favelas, nella vita di tutti i giorni. E siccome la vita di tutti giorni è ancora, di fatto, innervata sullo schema familiare, il Papa chiede: “Studiamo questo tema! Confrontiamoci con i problemi!”. È inutile che chiudiamo gli occhi. In questo senso, è la prospettiva straordinaria di un uomo che davvero è vissuto e vive ancora sullo stile familiare e non burocratico.
Sul tavolo, in modo particolare, c’è il tema della comunione ai divorziati risposati. Quale cammino si profila riguardo a tale questione?
Mons. Vincenzo Paglia: Il solo fatto di preoccuparsi di questo problema è già una risposta. Quando ad un malato gli si sta vicino, già quello è un modo di assisterlo. Il fatto è che l’amore è anche intelligente, non è sciocco; ecco perché bisogna sottolineare che se c’è una malattia, non si può bombardare, ma si deve curare. La verità non è un randello, bisogna curare la gente realmente. Da questo punto di vista è, per me, un Papa straordinario ed io come presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, non posso che attaccarmi a lui e seguirlo. Certo, a volte ci stacca eh! Il Papa ha un passo molto più veloce del nostro…
Questo può creare confusione?
Mons. Vincenzo Paglia: Siamo noi a dover scattare con lui! Da buoni credenti tutti dobbiamo capire che il Papa è colui che noi dobbiamo seguire. Quindi il problema vero è essere attenti, coglierne in profondità lo spirito e seguirlo con l’audacia che lui sta mostrando.
Nel suo intervento, lei affermava che nei trent’anni dall’ultimo Sinodo dedicato alla famiglia tante cose sono cambiate. Cosa, secondo lei, ha davvero subito una trasformazione?
Mons. Vincenzo Paglia: È cambiato il mondo, non solo quello politico che prima era diviso in due e oggi è polimorfo, ma anche la cultura. Una cultura individualista si sta sempre più affermando. È cambiato il rapporto tra i popoli, tra le generazioni e tra le persone. In questo senso la famiglia è coinvolta in queste molteplici trasformazioni e cambiamenti. C’è bisogno di ripensarla, di ricomprenderla, per poterla aiutare in una maniera più adeguata. È impossibile, ad esempio, concepire la famiglia senza l’amore, senza gli anziani, senza i bambini, diventa puro egoismo! Poi bisogna aiutare i giovani, specialmente quelli che si sposano, a comprendere il senso di questo sacramento; accompagnare i primi passi di queste nuove famiglie. Oggi è impossibile lasciare le famiglie da sole, perché le onde del mare sommergono le singole barche. Bisogna edificare allora una sorta di grande convoglio.
Chi è interpellato principalmente in questo?
Mons. Vincenzo Paglia: La Chiesa prima di tutto. Il Papa l’ha capito e ha indetto subito un Sinodo. Ma io mi auguro che questa audacia e questo coraggio del Santo Padre siano accolti e seguiti dai responsabili delle istituzioni pubbliche, dai governi nazionali e internazionali, da tutta la società, nessuno escluso. Perché tutti siamo toccati dalla famiglia. Il problema è che oggi rischiamo di essere ‘frantumati’ già dall’interno: ognuno ricerca il proprio benessere individuale. Il “noi” non ha più tanto spazio…
Oltre al documento finale, c’è la possibilità che dal prossimo Sinodo sulla famiglia esca fuori una nuova enciclica? Anche per mettere per iscritto le posizioni del Pontefice riguardo a certi temi ed evitare interpretazioni scorrette…
Mons. Vincenzo Paglia: Mi sembra prematuro. Sicuramente, come ogni Sinodo, ci sarà un documento che raccoglierà tutte le prospettive e decisioni e che aiuterà le parrocchie, le chiese e le diocesi ad intraprendere, con maggiore audacia, un rinnovato impegno di pastorale familiare. È vero comunque che oggi il rischio di leggere con gli 'occhiali propri' c’è molto. Questo sottolinea quell’individualismo di cui parlavamo prima, che coglie i giornalisti e non solo...