Una riflessione sulla dimensione corporale della persona umana nell'omelia dell'arcivescovo di Bologna per la Messa di ieri della Solennità dell'Assunzione
Bologna, 16 Agosto 2015 (ZENIT.org)
"Non lasciatevi ingannare cari fratelli e sorelle. Molte esibizioni e celebrazioni del corpo che caratterizzano il nostro tempo, sono in realtà disprezzo del corpo. Un disprezzo che negli spot pubblicitari giunge ad usare il corpo della donna per vendere un prodotto". Così il cardinale Carlo Caffarra nella Messa di ieri sera per la Solennità dell'Assunta, celebrata nel parco di Villa Revedin a Bologna.
Il porporato ha spiegato il mistero della Assunzione al cielo della Beata Vergine Maria a partire dal Suo "corpo". Lei, ha sottolineato, "al termine della sua vita terrena, non ha conosciuto la corruzione del sepolcro, come avviene a ciascuno di noi, ma è entrata subito, con tutta la sua persona, corpo e anima, nel possesso della gloria eterna". Un fatto "unico" questo, "dovuto al singolare rapporto di Maria col Signore Gesù". Infatti, ha rilevato Caffarra, "non era conveniente che quel corpo, il quale era stato per nove mesi la dimora del Verbo fattosi carne, fosse sottoposto alla corruzione. Maria, mediante e nel suo corpo aveva concepito nella nostra natura umana l’Autore della Vita. Era dunque sommamente conveniente che quel corpo non conoscesse la corruzione del sepolcro".
Oltre a questo, ha proseguito il cardinale, l'’Assunzione al cielo di Maria nel suo corpo "è sorgente di luce per capire il senso del nostro pellegrinaggio terreno", destinato a seguire il cammino di Cristo "crocifisso, morto e sepolto", come ricordava San Paolo. "La potenza della vita divina che ha investito il corpo esamine di Gesù facendolo passare dalla condizione di corruttibilità all’incorruttibilità, investirà anche ciascuno di noi, alla fine dei tempi, così come ha già investito il corpo di Maria", ha assicurato il porporato.
"In forza della risurrezione di Gesù - ha aggiunto - siamo destinati non al nulla eterno, ma a partecipare alla stessa vita eterna di Dio: ad essere sempre con Cristo. La festività odierna ci impedisce di trasformare la nostra vita in un pellegrinaggio senza meta, ad una navigazione senza un porto. La festività odierna ci libera dalla schiavitù degli idoli terreni, che andiamo via via costruendoci".
Tra questi idoli c'è anche il corpo, appunto, spesso venduto e strumentalizzato dai media. "Glorificate il vostro corpo" è dunque l'invito dell'arcivescovo di Bologna. La Solennità dell'Assunzione di ieri celebra infatti "la persona di Maria assunta in cielo nella sua integralità, corpo e anima", e ricorda quindi a tutti noi "che la salvezza scaturita dalla risurrezione di Gesù, non riguarda solo la nostra anima, la nostra persona nella sua dimensione spirituale" ma coinvolge anche "il nostro corpo" che "è un corpo-personale". "La salvezza cristiana non sarebbe vera, se non fosse anche salvezza del corpo", ha concluso Caffarra.