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15 February, 2013

Il Cammino Neocatecumenale eternamente grato al Santo Padre
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L'iniziatore Kiko Argüello commenta la notizia delle dimissioni di Benedetto XVI

ROMA, 12 Febbraio 2013 (Zenit.org) - Riportiamo di seguito il breve commento di Kiko Argüello, iniziatore del Cammino Neocatecumenale, pubblicato oggi dal quotidiano spagnolo La Razòn, riguardo all'annuncio di Benedetto XVI di rinunciare al ministero petrino.
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La notizia mi ha realmente impressionato e non posso che essere triste. Il Papa ci ama moltissimo, non riesco a smettere di pensare a quanto ci voglia bene! Ricordo ancora il nostro incontro a Tubinga quando era professore in Germania e come ha contribuito a spianare la strada al Cammino Neocatecumenale nella nazione. Ha scritto una lettera bellissima a due parroci suoi amici di Monaco di Baviera che accettarono di aprire il Cammino nelle loro parrocchie.
Anni dopo, ci ha chiesto che le catechesi del Cammino passassero per l'esame da parte della Chiesa, in modo da dare loro un timbro di autenticità. Ha approvato inoltre gli Statuti e i passaggi di tutto il percorso neocatecumenale. Ha anche inviato in missione moltissime famiglie e le prime 15 comunità in missione nelle parrocchie di Roma più in difficoltà.
Ancora, quando si crearono alcuni problemi con i vescovi del Giappone, mi disse: “Kiko, non aver paura, sono qui per aiutarti”. Convocò, infatti, la Conferenza Episcopale giapponese per riunirsi con lui e alcuni cardinali, ovvero i presidenti della Congregazione per la Dottrina della Fede, del Pontificio Consiglio per i Laici e della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti.
Il Papa ha fatto una scelta molto umile e coraggiosa. Credo che un segno di speranza sia il fatto che ieri - il giorno in cui ha annunciato la sua decisione – si celebrava l’apparizione della Vergine di Lourdes, l'Immacolata Concezione, a Bernadette. Forse la Vergine sta preparando un nuovo Papa che può portare avanti l'evangelizzazione dell'Asia. Penso che l'Asia e in particolare la Cina e l'India, per l'intera crisi economica mondiale, siano molto importanti. In questo continente ci sono milioni di uomini che non conoscono Gesù Cristo e, quindi, è necessaria un’evangelizzazione.
Per questo, nel Cammino Neocatecumenale, stiamo preparando famiglie e sacerdoti per porsi al servizio del nuovo Papa ed effettuare quella nuova Evangelizzazione di cui ha tanto parlato Benedetto XVI.

11 February, 2013

Benedetto XVI rinuncia al ministero petrino
di -


Benedetto XVI rinuncia al ministero petrino
Oggi dopo il Concistoro, il Papa ha annunciato: "le mie forze, per l'età avanzata, non sono più adatte per esercitare in modo adeguato il ministero petrino". Dal 28 febbraio la sede di San Pietro sarà vacante
CITTA' DEL VATICANO, 11 Febbraio 2013 (Zenit.org) - Dal 28 febbraio 2013, alle ore 20.00, la sede di San Pietro sarà vacante.
La decisione è stata comunicata dallo stesso Benedetto XVI che al termine del Concistoro di stamane dove ha canonizzato tre nuovi santi, ha annunciato di rinunciare al ministero di Romano Pontefice.
Di seguito le parole del Santo Padre.
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Carissimi Fratelli,
vi ho convocati a questo Concistoro non solo per le tre canonizzazioni, ma anche per comunicarvi una decisione di grande importanza per la vita della Chiesa. Dopo aver ripetutamente esaminato la mia coscienza davanti a Dio, sono pervenuto alla certezza che le mie forze, per l’età avanzata, non sono più adatte per esercitare in modo adeguato il ministero petrino.
Sono ben consapevole che questo ministero, per la sua essenza spirituale, deve essere compiuto non solo con le opere e con le parole, ma non meno soffrendo e pregando.
Tuttavia, nel mondo di oggi, soggetto a rapidi mutamenti e agitato da questioni di grande rilevanza per la vita della fede, per governare la barca di san Pietro e annunciare il Vangelo, è necessario anche il vigore sia del corpo, sia dell’animo, vigore che, negli ultimi mesi, in me è diminuito in modo tale da dover riconoscere la mia incapacità di amministrare bene il ministero a me affidato.
Per questo, ben consapevole della gravità di questo atto, con piena libertà, dichiaro di rinunciare al ministero di Vescovo di Roma, Successore di San Pietro, a me affidato per mano dei Cardinali il 19 aprile 2005, in modo che, dal 28 febbraio 2013, alle ore 20.00, la sede di Roma, la sede di San Pietro, sarà vacante e dovrà essere convocato, da coloro a cui compete, il Conclave per l’elezione del nuovo Sommo Pontefice.
Carissimi Fratelli, vi ringrazio di vero cuore per tutto l’amore e il lavoro con cui avete portato con me il peso del mio ministero, e chiedo perdono per tutti i miei difetti.
Ora, affidiamo la Santa Chiesa alla cura del suo Sommo Pastore, Nostro Signore Gesù Cristo, e imploriamo la sua santa Madre Maria, affinché assista con la sua bontà materna i Padri Cardinali nell’eleggere il nuovo Sommo Pontefice.
Per quanto mi riguarda, anche in futuro, vorrò servire di tutto cuore, con una vita dedicata alla preghiera, la Santa Chiesa di Dio.

12 January, 2013

Figli a coppie gay, la Cei contro la Cassazione
di - tgcom24

lla Chiesa dure critiche alla Suprema Corte. Monsignor Paglia: "I bambini non sono merce"

All'indomani del pronunciamento della Cassazione che apre alla possibilità per un bambino di essere cresciuto da una coppia gay, la Chiesa attacca: "E' una sentenza ambigua che crea sconcerto". A criticare la Suprema Corte è il quotidiano della Cei, "Avvenire", che scrive: "Per esperienza comune la nascita di un bambino scaturisce dall'unione tra un uomo e una donna e comporta la cura da parte dei genitori".

"Il punto più sconvolgente della sentenza - scrive il giornale - è che considera il bambino come soggetto manipolabile, attraverso sperimentazioni che sono fuori dalla realtà naturale, biologica e psichica, umana e che non si sa bene quanto dovrebbe durare". Il quotidiano cattolico riconosce però che la sentenza della Cassazione è comunque "a favore del male minore e non una sentenza ideologica che 'apre' alla possibilità di adozione da parte delle coppie gay".

Per il presidente del Pontificio consiglio della famiglia, Vincenzo Paglia, "l'adozione dei bambini da parte degli omosessuali, porta il bambino ad essere una sorta di merce, cioè: come ho diritto a questo, ho diritto anche a quell'altro". Lo ha detto in una intervista alla Radiovaticana, commentando la manifestazione che si svolgerà domenica in Francia contro la proposta di legge di Hollande di introdurre le nozze gay con diritto all'adozione. Il ministro vaticano per la famiglia, però, non cita la sentenza della Cassazione italiana che sta suscitando numerose polemiche.

"Con formule che promuovono in linguaggio neutro, per cui non si parla più di padre e madre ma di genitore A e genitore B - secondo Paglia - rischiamo solo il ridicolo, perché l'uguaglianza è una cosa, il rispetto della diversità è altro perché proprio per avere un'uguaglianza robusta è necessario rispettare le diversità".





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